Il riso integrale è un alimento più completo rispetto al riso bianco.
Il motivo è la lavorazione del risone, o meglio il grado di lavorazione.
Il riso integrale – o semigreggio – subisce solo un primo passaggio di lavorazione, detto sbramatura, che mantiene il pericarpo. Si preserva anche il germe, detto anche gemma del riso, l’unità funzionale che dà vita e nutrimento alla nuova pianta, presente sulla sommità del chicco in un piccolo spazio che nel riso bianco resta vuoto e lasciando una parte più appuntita detta dente.
La gemma, insieme al pericarpo, è ricca di proteine, sali minerali, vitamine e acidi grassi benefici all’organismo, come l’acido linoleico ad azione normo colesterolemizzante. In questa pellicola esterna, dal colore marroncino, si concentrano gli elementi nutrizionali del riso: fibre, sali minerali (come fosforo e potassio, ma anche manganese, magnesio, calcio, sodio e ferro), proteine vegetali e vitamine del gruppo B, in particolare niacina, tiamina e riboflavina.
Le stesse caratteristiche sono presenti nel riso integrale nero e rosso, con l’aggiunta di antociani, antiossidanti presenti nel pericarpo che conferiscono un colore naturale, proprio come avviene nei frutti rossi e blu, come l’uva e i mirtilli. Alle proprietà nutrizionali del riso integrale si aggiunge l’azione antiossidante, volta a neutralizzare i radicali liberi, per questo sono considerati dei veri e propri functional foods, spesso consigliati dai nutrizionisti.
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A livello di benefici nutrizionali, incide sicuramente anche l’assenza di glutine, che rende il riso adatto all’alimentazione anche di chi è intollerante o allergico a questa proteina, presente invece nel grano e in altri cereali.