La supa ad coi è una ricetta della tradizione piemontese che la nonna Francesca prepara ogni anno in occasione del primo Novembre, giorno dei Santi.
La ricetta originale è preparata con il cavolo di Montalto Dora, località vicino a Ivrea in cui Francesca ha trascorso la sua gioventù.
Supa ad coi (Zuppa di cavolo)
1 cavolo verza di Montalto Dora
1 filoncino o baguette raffermo
Burro
Salsiccetta
Brodo di carne
Grana Padano
Preparazione
Innanzitutto bisogna preparare un brodo di carne. Poi si sfoglia e si lava il cavolo, eliminando le foglie più esterne e verdi, e lo si sbollenta per pochi minuti.
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Cavolo verza di Montalto Dora – foglie interne. |
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Sbollentare le foglie di cavolo |
In una pentola (possibilmente di terracotta) si scioglie del burro e si adagiano alcune foglie di verza cotta, seguite da fette sottilissime di pane, salsiccetta sbriciolata e un’abbondante manciata di formaggio Grana grattugiato.
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Burro fuso |
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Primo strato: foglie di cavolo. |
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Secondo strato: salsiccetta sbriciolata. |
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Terzo strato: pane raffermo affettato sottilmente. |
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Quarto strato: formaggio Grana gratuggiato. |
Si prosegue con gli altri strati e infine si copre il tutto con il brodo.
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Proseguire con altri due strati. |
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Ricoprire il tutto di brodo. |
Un tempo la zuppa veniva lasciata cuocere sulla stufa, oggi naturalmente è preparata sul classico fornello a gas o elettrico e viene fatta cuocere per almeno tre ore a fuoco basso con coperchio. Il segreto per una zuppa superba? Servirla il giorno dopo.
Naturalmente a quei tempi non si buttava via niente. Le foglie più esterne del cavolo e il bollito di manzo (con cui veniva ricavato il brodo per la supa) venivano usati per preparare i capunet, classici involtini di carne e cavolo della tradizione piemontese.
Ingredienti